Il paese di Pecorile si trova in una posizione strategica nella valle del Campola, al bivio tra la strada che risalendo il torrente arriva a Canossa e la storica strada di crinale che conduce a Casina (l’attuale statale 63 di fondovalle Crostolo è novecentesca). Era quindi un punto di passaggio obbligato verso la montagna. Figura in possesso dei Canossa nel 1321 insieme a Bedogno e Prede. La villa è nominata insieme a Vezzano in una carta del 1447. Fino al 1605 dipendeva da Vezzano passando poi nella prima metà dello stesso secolo al feudo di Bedogno istituito da Cesare d'Este con il titolo di contea. Nell'abitato si evidenzia in particolare una casa torre di origine quattrocentesca che sviluppa una pianta quadrangolare su quattro livelli e colombaia superiore. Questa è delimitata da un caratteristico cordolo in laterizio con disposizione lineare ed a dente di sega sovrapposte. Una seconda casa torre, probabilmente più tarda, è stata ristrutturata nel corso del novecento ma non ha subito sostanziali modifiche; essa sorge lungo il margine occidentale della strada provinciale. L'ingresso e la facciata sono rivolti verso l'interno del cortile-aia, racchiuso dal fienile e da un lungo corpo di fabbrica.
L'oratorio dedicato a S. Serafino non è antico, risale al 1921. Presenta un prospetto a capanna con ampio sporto del tetto ed un campaniletto, con cella a monofore, cuspidato.
Risalendo la provinciale provenendo da Vezzano poco prima del paese si incontra, sulla sinistra, in posizione elevata rispetto alla strada, una costruzione in laterizio che ha l’aspetto di una antica torre ma non si tratta di un edificio antico bensì di una fornace ottocentesca, ora dismessa. È caratterizzata da una pianta quadrangolare conclusa da un tetto a due falde. Il paramento è a leggera scarpa in pietra con inclusioni e rinforzi angolari in laterizio. L'apertura del forno si inserisce nel prospetto di levante.