Costituisce il centro più antico e storicamente rilevante del medio corso del Campola. La villa seguì sempre le vicende di Canossa alla cui comunità e feudo apparteneva. Nel 1570 passò al conte Bonifacio Ruggeri e nel 1593 ai conti Rondinelli. Fu inglobata per breve tempo nel feudo di Bedogno, istituito nel 1605 dal duca Cesare d'Este ed infine assegnata alla Casa Valentini di Modena che la conservò fino alla soppressione dei feudi. Alla fine del Settecento comprendeva una popolazione di 246 abitanti. Dopo la restaurazione estense fece parte del Comune di S. Polo d'Enza e con il decreto del dittatore Farini del 4 dicembre 1859 fu aggregata al nuovo Comune di Vezzano sul Crostolo.
L’antica chiesa si trova sopra un colle che domina il piccolo centro. Di essa possiamo ricostruire alcune vicende a partire dal medioevo. Una "cappella" di Casola Canossa fu donata nel 1082 da Anselmo vescovo di Lucca ed amministratore del vescovado di Reggio, al monastero di Canossa. Essa è poi ricordata, con il titolo di S. Eufemia, tra le chiese dipendenti di questo monastero nel diploma di Arrigo V del 1116, nella Bolla di Papa Adriano IV del 1157 e del Papa Alessandro III del 1178. In seguito figura tra le filiali della Pieve di Paullo. Nel 1443 la chiesa venne allungata. Il vescovo Rangone, nel corso della sua visita pastorale del 1594, ne dispone il restauro alla facciata ed al tetto. L'edificio fu poi ridotto nella forma presente nella seconda metà secolo XVII. Il Vescovo Picenardi, nel 1705, la trova bene imbiancata ed ornata. Altri interventi con la sistemazione del pavimento e del terreno all'intorno della chiesa sono eseguiti tra il XIX ed il XX secolo. La chiesa è orientata liturgicamente con un semplice prospetto a capanna. Il campanile si innalza sul fianco settentrionale con una cella campanaria a bifore. L'interno è a navata unica con tre altari. Presso la chiesa sorge il complesso della canonica con l'annesso rustico ora in rovina. Sulla facciata è murata una formella siglata "A. MDCCXIV- RC. L. C. ". Di fronte alla canonica è notabile anche il complesso rurale facente parte della possessione della chiesa, costituito da una tipologia ad elementi separati con casa padronale, casa del colono e stalla, presumibilmente attribuibili al XV-XVI secolo; vi si riscontrano diversi particolari architettonici di antica origine.
Poco a valle e a monte del paese, in un breve tratto, sorgevano ben due mulini costruiti lungo il torrente Campola di cui si sfruttava la corrente. Quello a valle, verso Pecorile, è noto come mulino Caprari, quello a monte come mulino di Casola. Entrambi sono stati trasformati in abitazioni civili.